Questa mattina un genitore, e non è la prima volta, ha chiamato in comune per “lamentarsi” del freddo di un aula, lamentando che ha a casa la bambina con la febbre.
(ora vi dico, con metodo Lorenzo Guzzetti, sindaco di Uboldo, il copyright va comunicato per correttezza…:) , ma io non sono così brava)
1 – le temperature esterne sono bassissime, siamo in inverno e al nord;
2 – siamo al picco di influenza
3 – stiamo intervenendo cambiando una parete intera, con l’emergenza che ci è capitata e vi ho già raccontato, eppure riusciamo a mantenere nelle classi temperature per poter essere in classe con verifica quotidiana degli uffici e anche del sindaco
4 – unico “problema”, se possiamo chiamarlo così, è l’atrio della scuola che, mantenendo le porte aperte durante l’entrata dei bimbi, fa calare di qualche grado attestandosi a 17° ( ma è il corridoio)….per questo abbiamo appena ordinato spilt frangi freddo alle porte come nei migliori negozi di Milano
5 – tantissime scuole, anche nei dintorni non solo a Roma, hanno i bimbi a casa per scuole con non più di 15°
6 – l’ufficio tecnico sta tenendo controllato da mesi l’aula più fredda e si attesta a 19° come dimostra la foto di questa mattina che mi hanno appena girato.
Pur comprendendo l’apprensione dei genitori, ricordo a tutti che la modalità corretta, se ci sono eventuali problematiche, perchè la vita è fatta così, non è urlare a lupo al lupo, ma avvisare chi di dovere (la scuola, che ha comunque al suo interno insegnanti e non solo, sentiranno se fa freddo o no??!!) che avviserà l’UT che, come dimostrato in più e varie occasioni, esce subito a verificare la situazione ed eventuale problematica da risolvere.
Vi incollo qui 2 righe, basta anche cercare in rete.
Requisiti minimi stabiliti dalla legge 23/1996
… negli edifici scolastici deve essere garantita la temperatura di 20°C, con possibile oscillazione di 2°C…
ps se nelle nostre case i gradi sono più alti e siamo abituati a vivere come se fossimo alle Maldive, bè, siamo fuori legge.
